Uscire dal campo, arrabbiati, delusi, per un pareggio a Torino in nove contro undici. Basterebbe questo per capire il lavoro di queste settimane, per capire i miglioramenti di una squadra che, oggi, da finalmente la sensazione di essersi ritrovata. Di voler lottare, di essersi messa alle spalle tensioni e paure, di giocare in modo molto più libero. E poi le individualità che continuano a crescere, a migliorare. Vlahovic, Ribery, Bonaventura, Amrabat, Quarta. Ne manca ancora qualcuno all’appello, ma arriverà. Soprattutto Castrovilli, che sta dando segnali di ripresa, deve trovare maggiore continuità nelle sue giocate, nelle sue prestazioni.

Ma oggi la Fiorentina di Prandelli sembra aver capito tanto di se stessa. I limiti, ma soprattutto la volontà di giocare ogni partita con equilibrio, con disciplina, con grinta. Gli ultimi sette punti in quattro partite ci dicono questo. Ci dicono che, continuando con questi miglioramenti, già a fine marzo la Fiorentina potrebbe aver ‘chiuso’ la questione salvezza. Arrivare in quella zona tranquilla (già oggi la classifica rispetto a due mesi fa è molto buona), potrebbe permettere a tutti di lavorare in modo diverso. Provando e guardando più in là. Sia dal punto di vista tattico, sia dal punto di vista dei singoli. Il 3-5-2 rimane in questo momento l’abito giusto, anzi l’unico abito per come è stata costruita questa squadra.

E Prandelli è stato bravissimo a capirlo al volo, andando anche contro le proprie idee di calcio e la sua storia da allenatore. Ma ha avuto ragione. Poi, però, si penserà sicuramente ad altro. Pensando anche ad una difesa che nel futuro dovrà fare a meno probabilmente sia di Milenkovic che di Pezzella. Ma con Quarta e Igor, qualche soluzione importante è già stata trovata. Però gli obiettivi ci devono essere, anche in una stagione deludente come questa.

E allora, provando a salvarsi prima possibile, la Fiorentina ha nel mirino la posizione raggiunta lo scorso anno: quel decimo posto quasi impossibile da migliorare. Ma che al momento, con un ottimo girone di ritorno, potrebbe comunque essere raggiunto. E sarebbe una gran cosa vista la partenza drammatica di questa stagione calcistica. Prandelli è riuscito nel compito più difficile: ritrovare una squadra, dargli una forma, una idea. Adesso, da qui in avanti, occorrerà tutto il resto. Avendo ben chiaro, però l’unico obiettivo di quest’anno: salvarsi. Ricordando che, fino a due mesi fa, per tanti sarebbe stata una missione molto difficile. Oggi abbiamo, per fortuna, sensazioni molto diverse.


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