La quarta sconfitta consecutiva della Fiorentina non ha sicuramente fatto felice Rocco Commisso. Descritto come arrabbiato e deluso nel post-partita di ieri, il presidente viola sta valutando le mosse da fare per evitare di ritrovarsi immischiato nella lotta salvezza. La squadra è in crisi, gioca male e corre poco: buona parte della colpa non può che essere attribuita a Vincenzo Montella. Il tecnico viola, dopo la brillante idea del 3-5-2 con Chiesa-Ribery in attacco, non è riuscito a trovare un assetto ideale per compensare alle assenze dei due. Commisso riflette sul da farsi e davanti a sé il numero uno della Fiorentina ha due opzioni.

La prima, quella che (quasi) tutta Firenze sta chiedendo, è quella che porta all'esonero di Montella. L'unico modo, in attesa del mercato invernale, per cercare di dare una scossa a tutto l'ambiente. Anche perché l'Aeroplanino, dal suo ritorno in riva all'Arno, ha vinto appena quattro partite su ventitré. Numeri impietosi che certificano il fallimento del Montella bis. Se esonero sarà, il nome in pole position per ereditare la panchina viola è quello di Gennaro Gattuso. Un tecnico agli antipodi rispetto all'ex giocatore del Roma, probabilmente la soluzione giusta per il momento attuale della Viola.

La seconda opzione, quella inizialmente preferita da Commisso ma che adesso sta iniziando a vacillare, è quella di arrivare con Montella fino alla fine del campionato. Per poi scegliere il tecnico con cui iniziare il vero progetto della nuova Fiorentina. Il sogno sarebbe Luciano Spalletti, legato all'Inter con un contratto fino al 2021. E in discussione è finito anche Daniele Pradè, la cui campagna acquisti, pur con tutte le attenuanti del caso, si sta rivelando sempre più deludente. Ma se dovessero arrivare altre sconfitte, l'esonero sarebbe obbligatorio e la Fiorentina si troverebbe costretta a buttarsi in anticipo sul mercato degli allenatori. Con Gattuso in vantaggio sulla concorrenza.


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