Tra le pagine del Corriere dello Sport-Stadio troviamo oggi un ricordo del primo Cristiano Biraghi. Era poco più di un anno fa, e nessuno lo ha scordato, quel primo di ottobre del 2017. Si giocava al Bentegodi di Verona ed era Fiorentina contro il Chievo. Era passata in vantaggio la squadra viola con Giovanni Simeone dopo appena 6 minuti quando Castro iniziò a creare mille problemi, segnò una doppietta (trasformando la Fiorentina nella…sua vittima preferita) e asfaltando Biraghi. Un disastro per l’esterno mancino appena arrivato. In punta di piedi, con addosso il peso della retrocessione con il Pescara. Un giorno terribile, che poteva schiantarlo. I voti apparsi il giorno dopo erano inclementi: quattro, con gran parte di quel risultato inciso sulla pelle. Sul web iniziò una sorta di caccia aperta al difensore viola. Con tanto di minacce social alla famiglia per il gusto perverso degli haters. Un fuoco di fila, anzi fuoco ad alzo zero. Molti pensarono che il futuro di Biraghi sarebbe stato tutto in salita, terribilmente difficile, una sorta di scalata del Mortirolo.


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