Un recupero istantaneo e, francamente, inaspettato. Per evitare fraintendimenti, è risaputo che Dodô sia un giocatore forte e dal potenziale altissimo. Eppure, da un calciatore che non gioca una partita da oltre sei mesi (vista la situazione dello Shakhtar Donetsk), non puoi aspettarti la Luna. E infatti la sua prima prova in maglia viola, in quel di Empoli, non aveva per niente convinto. Dunque, fiducia allo scorrere del tempo e al miglioramento costante, che già si vede e dà i suoi primi frutti.

Nella partita contro il Napoli, il terzino brasiliano si era già distinto con un’ottima prestazione. Finalmente, Firenze ha potuto guardare da vicino i perché del suo acquisto: è un laterale veloce, atletico, che tenta di recuperare ogni pallone e, nonostante la corporatura, di far sentire la propria presenza fisica. Spesso riuscendoci, con Kvaratskhelia prima e con Kostic poi. Perché anche contro la Juventus la prova di Dodô è da 7 in pagella.

Inutili i paragoni con Odriozola, nonostante qualche piccola similitudine. L’aspetto più importante (e interessante) è il brevissimo lasso di tempo che è bastato al classe ‘98 per rispondere all’appello. Dodô c’è, ormai tutta Firenze lo ha capito, e la Fiorentina non può più farne a meno. E sono pochi gli irremovibili, ma lui è tra questi. D’altronde, è anche una questione di logica (che non sempre torna, ma stavolta sì): l’acquisto più costoso dell’estate è anche colui che rende meglio.

💬 Commenti