Riccardo Saponara, trequartista di proprietà della Fiorentina in prestito al Lecce, si racconta in un'intervista a La Gazzetta dello Sport tornando su come ha vissuto il dramma della scomparsa del Capitano Davide Astori e sulla sua esperienza attuale con la maglia della squadra salentina agli ordini di mister Liverani: “Come sto vivendo la quarantena? Mi divido tra la stanza e la palestra dell’hotel, dove mi coccolano abbastanza pure nell’alimentazione. Vedo qualche serie in tv, come The Crown e Casa di carta. E mi piace leggere. Ho acquistato on line il libro sull’autobiografia di Van Basten, “Fragile”: il campione che appare invincibile, invece si rivela appunto fragile. Mai avrei pensato che il mondo intero sarebbe finito in ginocchio a causa di una pandemia. Mi è rimasta l’anima del boy-scout, nel buio cerco di non arrendermi. Dobbiamo venirne fuori, possiamo farlo solo se tutti rispetteremo le regole. Ripartenza? Sono preoccupato, come tutti. La certezza è che il calcio verrà dopo, ora conta esclusivamente la salute delle persone. Due anni fa, a marzo anche allora, dopo la morte di Davide Astori abbiamo subito un colpo tremendo nella Fiorentina. Ho tratto energia interiore da quel dramma, ci siamo rialzati. Stavolta sarà dura ricominciare, spero che si torni alla normalità quanto prima; nel calcio valuteranno le varie istituzioni. Facciamolo, appena sarà possibile, ma non a porte chiuse: perché, senza pubblico, lo sport muore. Esperienza al Lecce? Liverani mi ha convinto con la sua idea di calcio: in tv avevo apprezzato la vocazione offensiva e la ricerca della verticalizzazione del Lecce. Mi sconsigliavano? Forse, per la mia discontinuità, qualcuno ha messo in dubbio le mie qualità. Con Liverani c’è stato subito feeling”.

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