L'imprenditore italo-statunitense Charlie Stillitano, già general manager dei NY MetroStars e ideatore della International Champions Cup, ha rilasciato una lunga intervista a Tuttomercatoweb dove ha affrontato il rapporto tra Usa e Italia, parlando anche del presidente della Fiorentina Rocco Commisso. Queste le sue parole: “Una grande notizia che il campionato italiano dalla prossima sarà trasmesso negli USA dalla CBS, potrà far bene alla Serie A. La CBS qua trasmetterà la Champions e l’Europa League, oltre alla Serie A. Ci sono grandi margini di crescita a livello di pubblico. Un ottimo lavoro della Lega, portato avanti anche grazie a Rocco Commisso. Tutti guardano il calcio in tv anche perché lo spettacolo e la copertura sono completi, con pre e post game, opinionisti, analisi… Giusto per far capire meglio: ESPN ha appena preso Del Piero come opinionista, Klinsmann lo è già da tempo. Sarà una bella sfida, anche per la stessa MLS che avrà nelle leghe europee dei forti concorrenti. Sarò sincero. Per me è un “beginning of a golden era”, per il calcio italiano. Ma è importante non perdere il momento e sfruttarlo a pieno. Gli investitori USA lo hanno capito. Perché questo interesse per il calcio italiano? Perché in questo momento storico c’è grande attenzione e possibilità di fare ottime operazioni. Faccio un esempio: Pallotta ha venduto nei mesi scorsi l’8% delle quote in suo possesso dei Boston Celtics. La franchigia NBA è valutata, nel complesso, 2,4 miliardi di euro. In Italia con i soldi delle quote di Pallotta ci compri senza problemi una grande società. Ogni giorno negli USA nascono nuovi miliardari e lo sport è sempre stato un terreno su cui investire. Comprare una franchigia NBA, ma anche MLS, ha però costi eccessivi ed è impossibile per molti. Da qui ecco gli investimenti sulle società europee che hanno cifre di vendita molto minori. E’ il momento giusto per investire sui club di calcio in Europa. Che pensa del lavoro che stanno facendo le proprietà americane in Italia? Commisso oltre che grande imprenditore è anche un tifoso, a differenza di altri. Mi fido di lui e del suo progetto. E’ diverso da Elliott, un fondo che pensa agli investimenti e per cui il lato sportivo viene dopo, pur con gli ottimi risultati di oggi. Saputo lo conosco bene, abbiamo lavorato insieme: è economicamente molto forte e con bei progetti, mentre non conosco personalmente la famiglia Friedkin anche se me ne parlano in termini entusiastici. Conosco bene Pallotta invece, così come mi considero amico di Inter, Juventus, Milan e tante altre società”.


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