Irrimediabilmente fatti così: irrimediabilmente divisi, irrimediabilmente uniti dall'amore per la Fiorentina. Un paradosso con il quale si potrebbe benissimo descrivere il tifo a Firenze, spesso e volentieri scisso in due o più fazioni, o modi di vedere, su qualsiasi argomento. È successo anche con l'affaire Vlahovic, soprattutto dopo il movimentato post partita di Venezia-Fiorentina, dove l'attaccante viola è stato respinto a male parole da un gruppo di sostenitori viola da sotto il settore ospiti del Penzo.

Tra chi sostiene che a fare così si faccia solo del male alla squadra e chi pensa che un atteggiamento simile del tifo sia una conseguenza del tutto giustificata dal comportamento del classe 2000 serbo. E poi c'è chi dopo la sconfitta di lunedì sera pensa già al peggio, paragonando la Fiorentina di quest'anno a quella degli ultimi due. La rosa di certo è incompleta e il campo lo ha dimostrato, ma questa è tutta un'altra squadra rispetto agli ultimi due campionati e anche questo il campo lo ha dimostrato. Il primo vero passo falso di questa squadra, dopo che le altre sconfitte erano arrivate per mano di Napoli, Inter e Roma (prima, terza e quarta forza del campionato). Evitiamo disfattismi, non ce n'è bisogno.

Intanto la sfida al Cagliari si avvicina, la prima con il Franchi al completo (la Curva Fiesole tornerà a ospitare i gruppi organizzati). C'è bisogno di un clima caldo, unito e entusiasmo. Per quello che ha fatto vedere fino a oggi, questa Fiorentina merita ciò.


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