Vincenzo Italiano non l'ha ammesso e non l'ammetterà mai ma nella testa dei suoi, soprattutto dopo l'occasione sfumata con l'Atalanta e i punti restituiti alla Juve, si può essere insinuato un germe piuttosto deleterio: quello del relax in campionato e dell'attenzione dedicata solo alle coppe. Una tesi che fa parte della sfera dell'inconscio più che altro ma che a Monza ha ricevuto qualche preoccupante segnale di conferma: non che in campionato la zona europea fosse a portata di mano per la Fiorentina (e questo è un problema maturato in tutta la prima fase della stagione) ma pensare di staccare e riattaccare la spina a proprio piacimento è a dir poco utopico.

Per questo dire: "Sì ma chissenefrega di Monza" (sostituendo il nome dell'avversario di campionato, di volta in volta) è limitante e dannoso. Un po' perché vittoria porta vittoria mentre sconfitta porta più che altro dubbi che minano autostima e trend positivo, un po' perché abbandonando definitivamente il campionato si riducono comunque le probabilità di rifare le coppe stesse. E' chiaro che una stagione senza trofei e un campionato di questo tipo non potrebbe che essere letta in chiave negativa/fallimentare. Senza contare che da qui al 4 giugno di partite di campionato ne mancano ancora 7 e pensare di viverle sbracando, a mo' di scampagnata domenicale non è certo pensabile, né accettabile.

Intanto questa sera al Franchi arriva la Cremonese, per la Fiorentina l'ennesima situazione da gestire, tra le mura amiche e con un vantaggio già acquisito: occasione per dimostrare di aver riallacciato i fili e dare quantomeno adito al lato positivo di questo presunto all-in, arrivando intanto all'ultimo atto della Coppa Italia.

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