Grida, incita i suoi, sbraita. Insomma vive la partita in prima persona, come se fosse ancora un giocatore. Fiorentina-Napoli non aveva significato tecnico, almeno per noi, però ci ha permesso, ed ha permesso anche al presidente Commisso, presente in tribuna, di vedere e di osservare più da vicino Gennaro Gattuso.

E' chiaro che questo interesse per lui non è che nasce a caso, ma parte da lontano, esattamente da quando si è capito che, al di là di tutto, è lui il preferito dallo stesso Commisso. Non è un personaggio facile con il quale convivere, nel senso che sembra essere risoluto, sicuro di quello che vuole e anche schietto, diretto, uno di quelli che ti dice tutto in faccia. Forse è anche per questo motivo che è naufragato il suo rapporto con il presidente del Napoli De Laurentiis, nonostante la squadra azzurra abbia tante possibilità di partecipare alla prossima Champions League.

Qualità umane, ma anche qualità del suo lavoro. Il Napoli, che ha una grande rosa, almeno se paragonata ad altre realtà del nostro campionato, non appena si è ritrovata ad essere al completo, ha espresso un calcio spettacolare e con molta propensione offensiva. Un qualcosa che servirebbe come il pane anche da queste parti, visto che veniamo da tre stagioni in cui non ci sono stati né gioco, né risultati, né emozioni. C'è da cambiare e molto in questa squadra, ma soprattutto ci sono da ritrovare valori e stimoli che solo un personaggio di questo tipo ti può dare.

E' chiaro che un allenatore da sé non basta per fare una rivoluzione. Il resto passa dal mercato e dalla voglia che ci sarà di fare il più possibile piazza pulita, seguendo le indicazioni date dalla futura guida tecnica. E questo indipendentemente dal fatto che ci sarà Gattuso o meno su una panchina che è stata molto traballante nel corso degli ultimi due anni.

 


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