Una delle difficoltà innegabili riscontrate in partenza dalla nuova Fiorentina è stata una certa mancanza di appeal, triste eredità di un triennio buono in cui a Firenze si era pensato a tutto fuorché al calcio. E così l'epilogo dell'era Della Valle, con una clamorosa retrocessione sfiorata e una discesa costante dai quarti posti del Montella 1.0 al quinto, due ottavi e il sedicesimo del maggio 2019, con un'Europa guardata ormai da lontanissimo. E la mancanza di appeal ha scandito inevitabilmente le prime mosse sul mercato, con un paio di beffe proprio sul filo del traguardo (De Rossi e Nainggolan) anche se legate più a questioni personali dei due calciatori. La reale inversione del trend si è vista proprio con Erick Pulgar, venuto via da un contesto in cui si era ormai affermato e ultimamente non troppo inferiore a quello viola. Lui, Boateng, Lirola, il ritorno di Badelj e quelli che verranno: la Fiorentina è tornata a macinare e far sentire la sua voce e la sua immagine, tornando finalmente appetibile anche sul mercato.


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