Torino, Udine, Bologna, Bergamo e Cagliari sono le città italiane dove i progetti per gli stadi sono filati lisci, mentre a Firenze no. Le istituzioni non possono garantire una legislazione più snella in tema di impianti, anche se ancora non l'hanno detto apertamente. Commisso ha settant’anni e ha ripetuto che non intende aspettare oltre lui guarda al futuro. La Nazione precisa come il mercato di gennaio sia stato infatti strutturato in prospettiva e quando terminerà questo campionato sono possibili altri acquisti di spessore. Questo perché il presidente viola si è innamorato di Firenze ed il popolo viola di lui, almeno fino ad ora. Ed è il motivo anche per il quale non avverrà nessuna separazione in questo senso. Serve soltanto il salto di qualità ma si va in questa direzione. Manca lo stadio, e Commisso vuol scavalcare il muro, ma non ad ogni costo. Mentre Barone intanto lavora in Lega con la task force che deve servire al calcio italiano per uscire dall’impasse di impianti sportivi vecchi, scomodi e pericolosi. Dopo l’emergenza Covid, poter contare su nuovi investimenti potrebbe consentire al mondo del calcio di riprendere vigore, e allo stesso tempo si darebbe nuovo impulso all’occupazione. Firenze, Commisso e l’Italia non possono permettersi di perdere altri treni.


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