Una volta può essere una semplice casualità, a due volte la pulce nell'orecchio può cominciare ad entrare, alla terza la campanella d'allarme è bene che cominci a suonare. La Fiorentina riesce ad andare in crisi sul rinvio-rilancio lungo del portiere avversario, una situazione che, per dei calciatori professionisti dovrebbe essere invece di (relativa) facile lettura.

E' successo per la prima volta in questa stagione ad ottobre, contro il Basaksehir. Poi il bis c'è stato appena due settimane fa contro lo Spezia. E il tris, che nessuno aveva richiesto a dire il vero, lo abbiamo dovuto vedere contro il Monza.

Alla base di tutto, principalmente c'è un deficit di comunicazione, aspetto questo sottolineato anche dallo stesso Vincenzo Italiano dopo la gara in Brianza. Quello messo meglio per giudicare in questi casi è il portiere che ha anche più tempo per valutare traiettoria del pallone e decidere se uscire o meno. Pietro Terracciano negli ultimi due casi ha avuto incertezze e ritardi che sono costati cari alla squadra. Ma non è il solo imputato, ci mancherebbe, perché anche Igor e Lucas Martinez Quarta (rispettivamente contro Spezia e Monza) hanno le loro belle responsabilità.

La Fiorentina ci ha lavorato, ma dovrà farlo ancora perché questo è un vizio assolutamente da estirpare alla radice, tanto più adesso che siamo in un momento cruciale di questa stagione.

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