L'inchiesta denominata Football Leaks sta portando alla luce tanti retroscena legati alla condotta della Uefa e della Fifa, i vertici del calcio europeo e mondiale, scoperchiando però un vero e proprio vaso di Pandora per quanto concerne il fair play finanziario. Da un lato i sospetti adombrati su Gianni Infantino, numero uno Fifa ed ex vice di Platini alla Uefa, che avrebbe favorito Psg e Man City nell'aggiramento delle norme; dall'altro anche una sotto-inchiesta de L'Espresso che punta il dito invece sul diverso trattamento di Inter e Milan. Emerge infatti, dai documenti raccolti della suddetta inchiesta, che i rossoneri fossero stati esclusi inizialmente dalle coppe l'estate passata per un rosso da 120,9 milioni, accumulato tra il 2014 e il 2017; i nerazzurri invece, esaminati per il periodo 2012-2014 erano arrivati a 165 milioni. A questi ultimi però è stato concesso il cosiddetto "settlement agreement", con il quale si patteggia un accordo con la Uefa, continuando però a giocare le coppe europee e ad incassare i benefit conseguenti. In sostanza, tra l'estate e gli anni prima, ad essere punita sarebbe dovuta essere anche la stessa Inter a detta del settimanale di Repubblica. E chissà che la Fiorentina non ne avrebbe così potuto approfittare, dato che negli ultimi due anni è stata la prima delle escluse dall'Europa League.


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