Erick Pulgar è stato il terzo giocatore più caro, i primi sono stati Pedro e Lirola, della prima campagna acquisti della nuova proprietà della Fiorentina, la quale quest’estate ha sborsato circa undici milioni per strapparlo al Bologna.

La partenza del cileno è stata ottima: titolare fisso giocando sempre partite di grande sostanza, freddo nei calci di rigore e notevole nelle battute delle palle da fermo, che hanno fruttato due assist per i gol di Milenkovic contro Napoli e Udinese.

Nell’ultimo mese di campionato però, il numero 78 viola è parso in calo e a corto di energie. Dal Brescia in poi sono arrivate quattro ammonizioni in cinque match e non ha inciso come lo aveva fatto da fine agosto a metà ottobre. Il non essersi praticamente mai fermato da giugno, con una Coppa America disputata da protagonista giocando sei partite sempre per novanta minuti, ad oggi, comincia a farsi sentire nelle gambe e nella testa del centrocampista viola.

Quest’ultima sosta per le nazionali non lo ha visto scendere in campo, perché il Cile ha annullato entrambe le sue amichevoli, e, nonostante le due settimane di riposo, la squalifica che dovrà scontare domenica contro l’Hellas è arrivata al momento giusto.

Recuperare al cento per cento le energie fisiche e mentali per ripartire in questo fine anno che vedrà la Fiorentina affrontare partite da vincere in tutti i modi (Verona, Lecce, Cittadella) e match molto più complicati (Torino, Inter, Roma), sarà l’obiettivo del cileno, il quale potrà e dovrà tornare tirato a lucido nella sfida di sabato 30 contro i giallorossi di Liverani.

GIACOMO TRAMBUSTI

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