Al momento il duello per una maglia da titolare nel ruolo di centravanti tra Cabral e Jovic è diventato sempre meno serrato rispetto a quanto visto nella prima parte di stagione. Nella gara di Conference League al ‘Franchi’ contro il Lech Poznan il tecnico viola ha voluto provare l’attaccante serbo dal primo minuto anche con l’obiettivo di farlo tornare ad una condizione accettabile e riservarsi così il beneficio del dubbio in vista delle prossime partite tra campionato e coppe. Ma l’ex Real Madrid non ha dato certo conferma di essere pronto a spaccare in due le difese avversarie. Pochi palloni giocati, una grande occasione sprecata a tu per tu con il portiere avversario e la sensazione debba adeguarsi ogni volta al gioco della squadra nonostante quest’ultimo resti sempre più o meno lo stesso.

Italiano ad ogni modo ha fatto capire che gli stop generati da cause diverse hanno rallentato il ritorno in forma il giocatore, e che si augura di ritrovarlo il prima possibile pronto per un rush finale sempre più intenso. In attesa della sua crescita di condizione la logica porta a immaginare Cabral titolare fisso da ora in poi, dato che ogni impegno sul campo sarà sempre più fondamentale a prescindere dall’avversario. I numeri dell’attaccante brasiliano nel girone sono per certi aspetti impressionanti. Inoltre dà sempre l’impressione di potersi rendere pericoloso nei movimenti con il pallone e senza. Un “Cabrao meravigliao” in tutti sensi, parodizzando la celebre canzone “Cacao Meravigliao” di Renzo Arbore con un testo volutamente maccheronico a tinte carioca.
La regola quindi, che si può sintetizzare in “attaccante che segna non si cambia”, deve essere applicata in modo continuo sempre più continuo, almeno fino a quando Jovic non tornerà a risbloccarsi e ad essere convincente da sotto tutti i punti di vista negli spezzoni di gara che gli verranno concessi.


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