Upside Down. Sotto sopra o al contrario nella traduzione inglese-italiano. Penso sia la terminologia che meglio identifica Dalbert Henrique.

Up. Un inizio dell’anno spumeggiante. Nel 3-5-2 vola sulla fascia sinistra, crossa, si danna fino a finire l’energie, manca un po’ in difesa ma è uno di quelli che c’è sempre.

Down. Un calo inspiegabile. Sarà il cambio di schema, sarà la situazione, ma sembra il lontano gemello di quello visto ad inizio anno.

Upside Down. Dalbert nella posizione vista contro il Torino non funziona, o meglio funziona per gli avversari.

I Biraghi-contro, ovvero chi non ha mai sopportato e supportato il terzino dell’Inter e della Nazionale aveva gioito e sperato sugli assist del Brasiliano.

E se Biraghi non aveva nelle skill il cross, bensì appariva meglio in difesa, questo Dalbert non è né carne né pesce.

Quindi, quale è il vero Dalbert? Se è quello del 3-5-2 che venga riutilizzato lì, a costruire e pedalare sulla fascia.

Fatto sta che questo Dalbert non è lo stesso dei 21 milioni versati dall’Inter al Nizza. A fine anno tornerà a Milano per via del prestito secco, ma questo Upside Down è bene che si capovolga un’altra volta.

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