"Io non parteggio per una soluzione o per l’altra e non voglio aprire polemiche tra le fazioni che si creano, questa è una fase delicata. La mia missione è aiutare il Comune e trasversalmente la Fiorentina a fare la scelta migliore per la città e per il club". A parlare su La Repubblica è Michele Uva, vicepresidente Uefa e super consulente di Dario Nardella sullo stadio. "Devo dire che a me affascina l’idea dello stadio nuovo, la ristrutturazione ha sempre maggiori costi e non porta allo stadio ideale. Non so se l’ipotesi del restyling del Franchi sia del tutto tramontata. Mentre so che la Mercafir resta un’opzione in campo. Poi leggo che c’è la proposta di Campi Bisenzio di fare lo stadio lì. Non entro nel merito, non conosco i dettagli. Dico solo che uno stadio nuovo si fa dove ci sono infrastrutture. Strade adeguate e connessioni con gradi vie, aeroporto, tramvia e una fermata della ferrovia. Sono cose da tenere bene in considerazione. Com’è da tenere bene in considerazione il brand della città", avverte Uva. E nel derby con Campi, questo è un colpo a favore di Firenze.

Uva ha buoni rapporti con Joe Barone, il braccio destro di Rocco Commisso. Anche per la Fiorentina il suo non è un parere qualunque: "Per prendere la decisione sullo stadio io ho costruito una griglia con 90 punti di pro e contra. Fattore per fattore: alberghi vicini, traffico, collegamenti, clima, zona, potenzialità e sostenibilità dell’investimento, economica, gestionale e ambientale. Produttività per il club. Novanta punti, ognuno pesa. Ma è chiaro che infrastrutture e macroarea sono quelli principali".


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