Alla vigilia della partita di Champions League contro lo Zenit e a cinque giorni dalla gara contro la Fiorentina, il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri ha parlato del difficile momento dei bianconeri.

Queste le sue parole: “Siamo tutti arrabbiati e dispiaciuti, in cinque giorni abbiamo buttato a mare quel che abbiamo costruito in un mese e mezzo. Eravamo tornati invece siamo ricaduti: ci deve far riflettere e dobbiamo lavorare. Su quindici gol presi ne abbiamo presi undici in sei partite contro squadre con cui, con tutto il rispetto, giocano dal decimo al ventesimo posto. Dobbiamo stare zitti e lavorare, chi vince è bravo, chi perde ha torto. Dobbiamo giocare e vincere, poi spiegare perché lo hai fatto serve a niente ed è tutta roba che resta lì. Nel calcio come nella vita serve fare per costruire: dopo un mese e mezzo di risultati, il lavoro non cambia: serve capire che in queste partite, visto che abbiamo già pagato, se torniamo a farlo, magari ci sarà da analizzarlo. Ora c'è solo da stare in silenzio. Di che devi parlare?".

Allegri si sofferma poi su altri temi: “Le squadre si possono permettere tutto e il contrario di tutto. Dipende come stanno i giocatori: Chiesa domenica non c'era, domani c'è, magari giocherà dall'inizio. Io ombrellone dei problemi della Juventus? Voglio stare il più a lungo possibile alla Juventus per tornare a vincere. Non è facile. Io mi sento allenatore della Juventus. Tornare a vincere non è facile, servono tempo e costruzione: stiamo lavorando con club e giocatori: le cose non stanno andando bene in campionato, cinque giorni fa sì, in cinque giorni abbiamo buttato via tutto. Ora un pezzettino alla volta: ora l'obiettivo è la Champions domani, poi penseremo alla Fiorentina per sabato".


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