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“Lascio la Fiorentina con un peso enorme nel cuore ma con la consapevolezza di aver dato tutto”. Il primo giugno l'ex tecnico viola, Raffaele Palladino, si è congedato dalla piazza, con le ultime parole scritte sui social, prima di un lungo silenzio. 

Da allora stop alle comunicazioni, niente di niente su Instagram, nessuna risposta ai messaggi (almeno quelli arrivati da Firenze) e una speranza ben precisa, risultata poi vana: quella di ritornare subito in corsa su un'altra panchina. 

Scottatura

A dire il vero e a dirla tutta, Palladino ha avuto la possibilità di rimpiazzare Gian Piero Gasperini all'Atalanta, ma è rimasto scottato perché bruciato sul filo di lana da Ivan Juric. Due tecnici, due profili molto diversi, perfino agli antipodi tra di loro, specie nel modo di rapportarsi coi calciatori e nel mettere le squadre in campo. 

Di Palladino si è parlato anche in ottica Lazio e Torino, ma sono sempre state piste marginali rispetto a quelle bergamasche. 

Un grande rimescolamento, ma lui…

Il fatto clamoroso, se vogliamo, è che c'è stato un grande rimescolamento in Serie A di allenatori e da questo rimescolamento, Palla è rimasto incredibilmente fuori. A niente è valso il sesto posto conquistato dalla sua Fiorentina nell'ultimo campionato. Molto invece hanno inciso altre dinamiche, relativamente al gioco messo in mostra dalla sua squadra. 

Rischio

E ora non gli resta che stare lì in attesa e magari sperare che qualche collega faccia male e venga esonerato per ritornare in gioco, altrimenti si prospetta per lui il rischio concreto di dover vivere un anno sabbatico e di riflessione. 

"Con Palladino palla lunga e pedalare, ma che intuizione su Kean. Con Pioli si metterà al centro la tecnica e Pradè lo sta assecondando in questa direzione"
Il giornalista Alberto Polverosi, nel suo editoriale sul Corriere dello Sport analizza le probabili differenza fra la Fi...

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