Le prime partite della stagione della Fiorentina hanno evidenziato un problema piuttosto spinoso: la squadra segna pochissimo. In particolare, le punte non riescono a incidere e sembrano continuamente fuori condizione. A tal proposito, in materia attaccanti, Fiorentinanews.com ha contattato Francesco Baiano, detto ‘Ciccio’, allenatore dell’Aglianese ed ex calciatore, tra le altre, della Fiorentina

Gli attaccanti viola stanno passando un periodo complicato, a cominciare da Jovic. Cosa pensi di quanto accaduto domenica scorsa e del suo primo periodo a Firenze?


“Da una parte, è necessario considerare che negli ultimi due anni ha giocato poco; dall’altra, ovviamente mi aspettavo qualcosa in più. Ha bisogno di tempo, ma la Fiorentina non gliene può dedicare così tanto e si deve dare una svegliata. La Serie A è difficile per tutti, almeno a impatto: come diceva Ibrahimovic, se segni in Italia puoi segnare dappertutto. Sui fatti di domenica, non so cosa sia realmente successo ed è una questione societaria. Va capito il motivo, perché se ha davvero rifiutato di giocare è una cosa grave e, in quel caso, la società dovrebbe prendere provvedimenti”.

Cabral è in Italia da ormai otto mesi, ma non è riuscito a trovare continuità. Quanto può aspettarsi Firenze da lui?


“Difficile dare un giudizio, soprattutto perché a te, attaccante, uscire ed entrare continuamente, ogni partita e non fare mai 90 minuti pieni non porta a niente. Faccio l’esempio di Vlahovic: nonostante si vedessero già le grandi qualità, prima di esplodere entrava e usciva, entrava e usciva… e non era né carne, né pesce. Poi è arrivato Prandelli, che gli ha dato la titolarità. Penso che anche quest’anno, dopo un po’, l’allenatore dovrebbe scegliere l’attaccante titolare e fargli giocare almeno una quindicina di partite”.

Su chi punti maggiormente tra i due? O magari Kouamé centravanti può essere una soluzione a lungo termine…


“Beh, visto il rendimento degli altri due, ad oggi Kouamé è una soluzione più che fattibile. Ti dà profondità, aiuta il fatto che sia atipico in confronto agli altri. A dirla tutta, neanche Jovic è una punta, anzi, è lui che ha bisogno della punta di riferimento davanti. Gli piace abbassarsi e giocare molto con la squadra, non è un centravanti di ruolo, ma se viene messo lì, è normale che poi la gente si aspetti i gol. Lui in questo momento non li fa, e non fa neanche prestazioni accettabili”.

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