I numeri, straordinari, le qualità e l'età: tutto gira a favore di Dusan Vlahovic. Il centravanti della Fiorentina ha messo il proprio timbro (doppio) anche nella vittoria contro il Milan. E i paragoni, anche quelli più importanti, per lui si sprecano.

"Vlahovic come Batistuta? Sono ancora lontani anni luce - dice l'ex attaccante viola, Francesco Baiano - Bati era uno dei quattro-cinque giocatori più forti al mondo. Ma risentiamoci tra un po’ perché quello che dice Italiano mi fa capire tante cose".

Ovvero "che Dusan si allena in modo incredibile pensando a cosa fare e non a cosa ha già fatto. Come Bati. E i miglioramenti in un anno sono stati incredibili. Credevo potesse diventare un grande, ma non in così poco tempo".

Comunque delle somiglianze ci sono: "Una sì ed è clamorosa: il sentire la porta anche senza vederla, l’annusare la rete. Come Batistuta, anche Vlahovic potrebbe calciare bendato e segnare. È una dote innata, non si insegna. Il suo primo gol contro il Milan sembrava uno di quelli realizzati da Gabriel. Contro-movimento in profondità, controllo in corsa, la potenza in allungo. E la porta trovata anche da una posizione defilata".


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