Su Facebook il giornalista e corrispondente a New York Massimo Basile ha messo a confronto la proprietà americana della Roma e quella della Fiorentina: "Dan Friedkin ha voluto una seduta perché i giornalisti, anche i più critici, posassero per una foto ricordo con la coppa vinta dalla Roma. Gesto nobile ma anche un modo elegante di ribadire: io volo più alto di voi. Anche più alto di quei garzoni del tifo che rosicano per questa iniziativa. Per lavoro ho a che fare con lo staff inglese di comunicazione della Roma: livello alto, tipo Premier o Nba. Di ciò che dicono giornalisti, siti e radio non gliene frega niente e a me piace molto questa cosa".

E poi ha aggiunto: "Roma, per passione e impatto di radio e giornali, è Firenze moltiplicata dieci, ma lì un visionario come Friedkin ha portato un messaggio nuovo, unificante e l’ha mantenuto anche quando veniva criticato. Ad “allenare” la piazza ci pensa Mourinho, ma lì è una sfida dialettica tra giornalisti e lui. Può piacere o no. È un mix vincente, non a caso in Italia era il tecnico di un altro signore come Moratti".

E infine: "A me piacciono le leadership che mi migliorano personalmente, non quelle che mi somigliano o sono bombe a orologeria. Nelle mie piccole cose ho reazioni più che commissiane, altro che cartellini rossi, tiro moccoli e spacco cose che Gattuso sembra Dolce & Gabbana, e proprio per questo riconosco un leader se mi indica una visione più alta, più unificante dei tifosi e meno divisiva. A me di questi tre anni fa più male vedere messaggi di astio e rigidità, che vedere arrivare quel piercolo del portiere del Torino. Vivo in un Paese dove Trump, che si autoincensa e indica nemici, ha diviso gli americani tra chi ama il Paese e chi lui. Potrà dare sollievo ai rancorosi e frustrati, ma alla lunga non porterà niente di buono".


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