Il giornalista de La Repubblica, Benedetto Ferrara, sul proprio giornale tratta stamani l’argomento Dusan Vlahovic e il suo rapporto con la Fiorentina.
“Vendere Chiesa il primo anno e Vlahovic il secondo non rappresenterebbe una grande operazione simpatia – scrive – Un po’ come lottare ogni anno per salvarsi”.
E ancora: “È chiaro che per firmare un contratto bisogna essere in due, ma le strade sono molteplici, e non è mica solo questione di soldi o garanzie tecniche. Ci sono le clausole, e quelle contano molto…Insomma, una clausola rescissoria non eccessiva potrebbe essere un buon compromesso per le parti. Triste per chi sogna di vincere qualcosa e immagina un nuovo Batistuta fedele alla linea”.
io lo certifico con testimonianze lasciate da giornalisti, tu Danko (nato stanko) con offese. Comunque per i gobbi come te non c’è futuro…
2 anni dopo ancora a dare la colpa ai DV, all’uomo nero, a Corvino… Lenzolai
A Commisso le battute non riescono proprio, consiglierei anziché operazioni simpatia, operazioni verità : con questo andazzo massimo saremo in corsa per l’8 posto. Se fosse così e se l’altra evoluzione sarebbe connessa ad uno stadio che non ci sarà ponga le basi per una prossima vendita della società.
Questa situazione è il frutto dell’eredità lasciata dai Della valle e da Corvino Benedetto. Basta leggere l’articolo sull’accordo della valle ramadani per la vendità dei 5 migliori giocatori della Fiorentina, o quello di Di Marzio sulla trattativa tra Juve, Corvino, Enrico Chiesa riguardante la vendita del figlio. Tutti episodi datati l’ultimo anno prima della vendita. Mi vien da pensare dove sarebbe ora la Fiorentina senza l’entrata di un nuovo personaggio chiunque fosse e che tipo di situazione si è ritrovata. Bisogna ricordarsele le cose non scrivere in maniera avulsa (almeno credo che questa sia parte dell’aspetto deontologico di un giornalista)
Anche lottare due anni di seguito per non retrocedere non è stata una grande operazione simpatia. Eppure Commisso ha ancora consenso diffuso che si fonda sulle promesse
Ferrara detto Lapalisse il genio delle ovvietà.