Continuando l’analisi tattica dei giocatori che hanno compiuto l’impresa contro la Juventus di Pirlo, andiamo ad analizzare le altre due pedine, oltre a Castrovilli, della linea mediana disegnata da Prandelli per l’occasione.  

In cabina di regia ecco che ricompare Borja Valero, che all’annuncio della formazione fa storcere il naso alla gran parte dei tifosi viola. Impressi nella mente i minuti finali della partita contro il Genoa, in cui lo spagnolo entrò in campo decisamente poco concentrato. Errori grossolani ed un giudizio pressoché unanime: Borja non è più quello di un tempo. 

Il bello del calcio è proprio questo: il meno atteso, proprio lui, Borja Valero, prende il gessetto bianco e inizia ad impartire una lezione di calcio sulla lavagna dell’Allianz Stadium. Ritmo compassato come suo solito, si posiziona davanti alla difesa della Fiorentina e non sbaglia un pallone in fase di costruzione di gioco. L'ago della bilancia della squadra di Prandelli, nella serata perfetta di Torino rischia la doppia ammonizione che avrebbe rimesso Ronaldo e compagni in corsa. Nel duello in mezzo al campo, la Juventus però può contare su Weston McKennie, ventiduenne di fisicità e corsa, la cimosa capace di cancellare le linee disegnate del professor Borja.



Ma il centrocampo bianconero non ha fatto i conti con lo scudiero dello spagnolo, ovvero Sofyan Amrabat. Il marocchino per un attimo si dimentica di indossare la maglia viola, e per lunghi tratti sembra proprio quel centrocampista che l’anno scorso con la maglia gialloblu ha arato i campi di mezza Serie A. Roccioso, potente, una 4x4 che domina nella melma di un centrocampo, quello juventino, in netta difficoltà dopo l’espulsione di Cuadrado. Non chiedetegli di far gol, più si avvicina alla porta avversaria e più la sua sciabola si trasforma in un innocuo coltellino svizzero. Gregario di sostanza, con lui in campo Borja Valero può dormire sonni tranquilli.  

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