L'addio al calcio di Borja Valero è arrivato al termine della scorsa stagione, ma stasera l'ex centrocampista della Fiorentina, prima della partita con la Roma farà quello che non ha potuto fare a suo tempo: salutare i suoi tifosi e la sua gente, all'interno di uno stadio che avrà un ottimo colpo d'occhi.

E sarà un momento per lui in cui serviranno i fazzolettini: "Serviranno, lo so. Non ero un tipo che piangeva ma da quando è morta mia madre la mia sensibilità è diversa - racconta Borja a La Gazzetta dello Sport - Mi commuovo davanti ad un film, figuriamoci al Franchi. Che cosa significa la serata di stasera? La chiusura di un cerchio. La mia carriera da professionista termina oggi. Non poteva finire lo scorso anno a Crotone, lontano da casa mia, in uno stadio vuoto. Era un finale con i puntini di sospensione, stasera metterò il punto esclamativo".

E ancora: "Io con la mia famiglia sul prato, la gente sulle tribune, poi andrò sotto la Fiesole. Cerco simmetria in ogni cosa e la mia carriera troverà la sua simmetria".

Un fiorentino tra i fiorentini, così si sente Borja Valero: "Io adoro l’ironia estrema, prendersi in giro significa volersi bene, non devo mai fingere, non esistono argomenti tabù. Non sono diventato uno di loro, ero già uno di loro senza saperlo".


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