Diverse critiche per il ritorno di Badelj, ma sono davvero motivate? Provate a chiedere a Pioli e vedrete cosa vi risponderà...


Passo indietro: c'era una volta una Fiorentina nella quale Milan Badelj era il regista, il punto di riferimento in campo della squadra, ed era anche un leader nello spogliatoio. Tant'è che, dopo la tragica morte di Davide Astori, fu proprio il croato ad ereditare la fascia di capitano di quella squadra.

Alla fine della stagione 2017/18 si concretizzò il divorzio tra il centrocampista croato e la squadra viola. Sulle cause che hanno portato alla fine di questa storia non ci interessa tornare sopra, perché per il nostro ragionamento sono totalmente ininfluenti. Semmai è più importante sottolineare qualcosa di diverso. Sapete chi è che ha sofferto maggiormente, tatticamente e tecnicamente parlando di questa separazione? Stefano Pioli. L'allora allenatore della Fiorentina capì subito di aver perso una pedina che era fondamentale in quella rosa. La stessa che ritroviamo attualmente.

Per carità, lungi da noi dire che non vi siano centrocampisti, interpreti nel ruolo, migliori di lui. Non siamo così sciocchi e sprovveduti da poter tirare fuori una simile sciocchezza. Ma provate a chiederlo a Pioli se se ne farebbe fatto qualcosa di Badelj. Diciamo questo perché stiamo notando la presenza di diversi detrattori del calciatore di ritorno dalla Lazio. Capiamo tutto. Capiamo che ci sia qualche tifoso che non abbia preso bene il fatto che se ne sia andato a parametro zero, ma questo fattore va separato dal fattore tecnico, tattico e umano del personaggio in questione.

Bisogna essere oggettivi quando si è chiamati a fare alcune valutazioni. E bisogna anche tenere di conto di un fatto: non è detto che sia Badelj il regista titolare della Fiorentina 2019/20. Il suo arrivo non ha chiuso le porte all'acquisto di altri interpreti, forse anche più forti del croato, nel corso di questa campagna acquisti-cessioni. Senza contare che lo puoi mettere anche in 4-2-3-1 ad esempio, non solo nel 4-3-3 o 3-5-2, schemi classici del pensiero montelliano.

E allora non disperiamoci, ma pensiamo, al contrario, di aver avuto accesso, a basso costo, ad un 'usato sicuro', uno di quelli che conosciamo bene e che sappiamo cosa può darci.

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