Il tema più discusso dell'ultimo anno abbondante in casa viola è stato sicuramente Federico Chiesa, il suo atteggiamento, il suo rendimento in calo, il suo umore sospeso costantemente tra il grigio e il nero. E poi la scarsa empatia che sembra non voler sbocciare con un ambiente che l'aveva accolto e coccolato fin dal suo esordio da diciottenne. Prima i molteplici rinnovi, fino a quel al 2022 (tutt'ora l'ultimo) e dall'estate scorsa il broncio, espressione quasi fissa sul suo volto, fino alla reazione stizzita verso un pubblico che non c'era, in occasione di Fiorentina-Verona, al momento del gol di Cutrone allo scadere. Il problema è che questi malumori, che Tuttosport associa ad una certa ansia da mercato, alla necessità di dimostrare di valere i soldi chiesti dalla Fiorentina ma anche ad una crisi di crescita, Federico li ha manifestati anche in Nazionale. Contro la Bosnia, in una partita giocata a rilento e tendenzialmente male da tutti, è stato comunque tra i meno positivi, richiamato spesso da Mancini e ora messo in discussione da Zaniolo nella titolarità. E' passato un anno quindi ma il problema Chiesa rimane e con un contratto vicino sì alla scadenza, ma non poi così tanto, il pericolo è che di puntate nella telenovela ce ne siano ancora diverse.


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