L’avversario era quello che era, l’Armenia, ma l'attaccante della Fiorentina, Federico Chiesa, in azzurro è tornato il giocatore devastante che tutti conoscevano. Un gol, due pali e due assist vincenti nella stessa partita con Roberto Mancini che come al solito lo ha schierato largo nel tridente d’attacco.

E se allora fosse semplicemente una questione tattica l’involuzione di Chiesa nella Fiorentina, che nulla avesse a che vedere con la presunta delusione di essere rimasto un altro anno a Firenze?

Montella lo schiera da quando è arrivato punta centrale, un ruolo dove però soffre, perché deve giocare spesso spalle alla porta, situazione che non si addice affatto alle sue caratteristiche, e non può invece puntare l’avversario e saltarlo con quella facilità che tutti gli riconosciamo. Ecco allora che lo stesso allenatore della Fiorentina potrebbe venirgli in soccorso, cambiandogli la posizione.

Sabato scorso infatti la Fiorentina ha giocato un’amichevole con la Virtus Entella, vinta per 5-1, ma con un 3-5-2 che diventava spesso un 4-3-3, con una difesa a 3 e mezzo (Dalbert nel primo tempo e Lirola nel secondo tempo erano i mezzi) e Ghezzal a destra a tutta fascia, ma con compiti principalmente offensivi. Ecco che potrebbe essere quello il ruolo di Chiesa domenica pomeriggio alle 15 a Verona, con uno tra Boateng e Vlahovic davanti, vicino a Ribery.

Il punto interrogativo è proprio su quest’ultimo che è stato colto da febbre e da un attacco influenzale, e che resta quindi in dubbio per domenica. Senza Ribery, a Chiesa toccherebbe sicuramente un’altra partita in un ruolo che non è il suo.


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