Il moviolista de La Gazzetta dello Sport si chiama Edoardo Lusena ma forse ieri sera era in condizioni di scarsa lucidità visto il clamoroso giudizio che è riuscito ad emettere nei confronti del penoso signor Fabbri: "Al 31’ su una punizione battuta dalla Lazio Pezzella blocca Milinkovic-Savic in area disinteressandosi del pallone ma l'arbitro Fabbri lascia giocare. Al 41’ mani di Badelj su rimpallo ravvicinato di Ceccherini, Fabbri lascia correte, la lettura sembra corretta per le posizioni dei due giocatori coinvolti e per la dinamica. Al 45’ Bastos entra malissimo su Ghezzal col piede alto e rischia tantissimo, Fabbri opta per un giallo ma sembra una misura light. Al 66’ Caicedo sa trovare con mestiere un rigore: Dragowski si assume un rischio che gli è fatale. Caicedo trova infatti la gamba del portiere viola e l'arbitro Fabbri indica il dischetto. Caicedo sembra già in caduta, ma l'arbitro è certo e ripete: "L’ha preso, l’ha preso", nulla può quindi il Var davanti a una valutazione chiara. Al 71’ Ribery giù in area ma nel contrasto di Patric non c’è nulla, lettura corretta. Al 79’ altro giallo arancione per Radu in ritardo su Badelj con piede a martello. Al 95’ il Var manda Fabbri al monitor: a palla lontana c’è una inspiegabile gomitata di Vlahovic a Patric. Rosso diretto".

Un condensato di "sembra" e "pare" per un signore che le azioni se le è riguardate con calma prima di commentarle (e nonostante ciò sul rigore per la Lazio, la colpa è dell'avventatezza di Dragowski). Una serie di dubbi avanzati su tante decisioni e alla fine... un magico 6! "Una sufficienza non piena: porta a casa una gara con tanti scogli ma qualche valutazione non convince del tutto".


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