C’era una volta la Fiorentina vista a San Siro a fine settembre. Purtroppo il finale non è stato lieto nemmeno in quel caso, ma non c’è dubbio che quella prestazione sia stata la più brillante della squadra viola fino ad oggi. Dopo quella prestazione la sconfitta in casa contro la Sampdoria, l’orribile pareggio contro lo Spezia, la parentesi vittoriosa contro Udinese e Padova (conquistate con molte, troppe difficoltà), la disfatta di Roma, il pareggio soporifero contro il Parma e la “partita” di oggi. Praticamente un bollettino di guerra.

La sensazione è che a questa squadra manchi mentalità, con i calciatori che spesso appaiono quasi svogliati in campo. A dirlo è stato anche Cesare Prandelli, che nel post partita ha commentato: "Questa Fiorentina non è squadra". Il cambio in panchina non può di certo cambiare lo cose in una settimana, anche perché Prandelli non ha praticamente mai avuto metà dei titolari a disposizione.

Guardando alle partite in programma, in un mese la squadra viola affronterà sette gare in meno di un mese, affrontando tra le altre Milan, Atalanta, Sassuolo e Juventus. E se la Fiorentina pecca in mentalità, le squadre che si troverà ad affrontare ne hanno in abbondanza. Serve una svolta, perché gli otto punti guadagnati fino ad ora sono pochi, troppo pochi, se si considera anche il tasso di difficoltà delle partite affrontate.


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