Tutto attorno a Vlahovic. Presto il rinnovo di contratto, ad un milione e mezzo a stagione con i premi, e la certezza di aver trovato in casa il centravanti del futuro. Lui e Chiesa insieme: Commisso ha questo sogno per l’attacco dei prossimi anni. Vedremo se accadrà, sicuramente il centravanti serbo ha scelto Firenze per le prossime stagioni.

Tanti i margini di miglioramento, ma anche la consapevolezza che a vent'anni giocatori più forti e più strutturati di lui difficilmente si trovano. Tecnica, agilità, forza. Ma soprattutto grande senso della posizione. Un centravanti più alla Immobile che alla Inzaghi. Uno che gioca per la squadra, con la squadra. Innamorato fin da subito di Firenze, una città che lo ha adottato appena arrivato in riva all’Arno. Uno riconoscente, per quanto possa servire, nella vita e nel calcio, o almeno così ci dicono. Seguito e inseguito, già, da grandissimi club. E, proprio per questo, presto blindato dalla proprietà americana, subito innamorata della sua classe.

Dusan ha estro, ma sembra essere anche uno con i piedi per terra. Che non si esalta troppo, nonostante la giovane età, che non si abbatte nei momenti più delicati. 'Rischia' di terminare il suo primo campionato in Serie A da titolare in doppia cifra.Piaceva a Montella come piace a Iachini. Sembra, insomma, mettere d’accordo tutti sulle sue qualità.

E poi, fuori dal campo, è uno che fa gruppo. Che fa spogliatoio. Esuberante, scherzoso, ma professionista vero. Aiutato anche da un grande fisico e da una velocità che, nonostante la mole, rimane uno dei suoi punti di forza. Chi lo ha scoperto non ha mai avuto dubbi sul fatto che la sua crescita fosse esponenziale. E così sta andando. Anche se la stagione più difficile sarà sicuramente la prossima, quella della possibile consacrazione. Forse, anche per questo, la Fiorentina ha deciso di affiancargli Cutrone, di non lasciarlo solo, di aumentare la concorrenza e di abbassare le responsabilità. Responsabilità che però lui si prende volentieri. Per qualcuno, caratterialmente, ricorda Bati. Paragone azzardato, ma la voglia di migliorarsi, la meticolosità negli allenamenti, è la stessa. Identica. Sicuramente diventerà il simbolo, l’uomo immagine, il marchio di fabbrica del progetto Commisso. In una sola parola: il centravanti. Quello con cui cominciare a sognare qualcosa di bello, di talmente bello da essere impronunciabile. Ma attenzione: Rocco negli anni vuole arrivare proprio lassù.


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