La dimostrazione c’è stata subito. La Fiorentina è una squadra solida, ostica e non sarà facile da battere per nessuno. Sembra essere già una vera compagine in tutto e per tutto: non di fenomeni, non di campioni assoluti, ma sicuramente un gruppo di ragazzi che non mancano di personalità.
Una squadra che segue il proprio allenatore e che, in questa stagione, potrebbe diventare la scheggia impazzita del campionato. Commisso ha intenzione, in questi ultimi giorni di mercato, di regalare ancora due acquisti. Perché la vittoria con il Torino lo ha entusiasmato, gli ha fatto capire che con poco (o con tanto, dipende dai punti di vista) si può migliorare ancora. Per questo ha chiesto a Pradè di cogliere le occasioni, se ci saranno. Altrimenti rimanderà tutto al prossimo gennaio quando, spera, la sua squadra sia tra le prime sette del campionato.
Adesso l’Inter sarà un vero banco di prova per capire come questa squadra riuscirà ad affrontare una big del campionato. La sensazione è che l’acquisto di Bonaventura, il ritorno dello stesso Biraghi, abbiano portato quei muscoli e quella ‘tenacia’ che mancava un po’ e che Iachini aveva chiesto fin dal primo giorno. Adesso toccherà anche ad Amrabat alzare il tasso tecnico e di furore agonistico. A lui e a Pezzella, altro calciatore che con il Torino mancava ma che può dire ancora tanto in una difesa che, come nel finale della scorsa stagione, sembra concedere davvero poco agli avversari. Forse, soltanto davanti, la Fiorentina mostra ancora le lacune che tutti avevamo messo in evidenza. Ma la speranza è che Kouame, Vlahovic, lo stesso Chiesa, comincino a segnare con regolarità.
Intanto, una cosa sembra confermata, nessun calciatore importante si muoverà da Firenze. Milenkovic per Commisso è incedibile, Chiesa ha dimostrato (seppure con poche giocate) che fa la differenza. Per questo, a meno di clamorose novità, rimarranno tutti. E sarà una Fiorentina ancora più forte. Che magari non si contraddistinguerà per il calcio spettacolo, ma che sarà difficile superare. Per chiunque.
L’acquisto che ci serve è De Paul: ci garantirebbe duttilità, cambi di modulo e imprevedibilità. 😉… No alla cessione di Chiesa!
D’accordo con Bibi. Vinta una partita, predominando su d’un Toro al limite dello scandalo. A questa squadra, ormai è evidente, mancano quei tasselli lì: il campionato è lungo e la turnazione necessaria. Bonaventura e Boja portano esperienza e buona duttilità: ma sono, il primo a rischio continuità (speriamo di no), il secondo in netta fase calante, sebbene la sua intelligenza calcistica e ottima preparazione tecnica ci potranno dare una mano. Manca il regista, o quanto meno il centrocampista duttile e dinamico che possa stare in mediana, con la frequenza di un radar”: essere dove cadano i palloni, e avere una presenza decisiva (non il bradipismo di Badelj, né l’assenteismo rinunciatario di Pulgar). REGISTA NON FA RIMA CON TORELLISTA: cioè uno che si metta a traccheggiare facendo girare a due all’ora il pallone, come Montolivo o altri, che fanno luccicare gli occhi perché sanno far girare la palla. Saper far girare la palla alla Montella può essere anche un’arma a doppio taglio: rallentare il gioco, divenire prevedibili. Ma se prendessimo un giocatore alla Torreira, o diversamente alla Luca Leiva, Biglia ai tempi d’oro (non quello di oggi): ovvero gente capace di essere il fulcro e essere ovunque per 95 min, spezzando e interdicendo, ma anche in grado di trovare fra le linee il passaggio giusto, favorendo l’inserimento necessario. Predicherei calma. Non osannerei, malgrado la bella prestazione, incensandoli, gente tipo Biraghi: non dico che non ci faranno comodo, ma credo che questa Fiorentina, in realtà, se continuerà a giocare coperta e così, sarà compatta, ma forse perderà in fase realizzativa. Per me, l’attaccante ci vorrebbe. I nomi? Che li trovino i nostri addetti. Ovviamente, “bomber” alla mano: costano. Altrimenti, operazioni di scouting, operazioni intelligenti. Tare con Immobile e Correa ha speso poco, rivalutando gente che, tipo Correa, era un NON NOME che… Leggi il resto »