Nella seconda parte della sua intervista a Il Foglio, il patron della Fiorentina Rocco Commisso torna anche sui concetti di politica nello sport: "Ho incontrato più politici nei primi due mesi a Firenze che in tutta la mia vita. Con la Mediacom avrei a che fare con 1500 sindaci ma non sono mai dovuto andare a parlare con ognuno di loro per chiedere il permesso di mettere giù la fibra. In Italia è l'opposto, sembra che la politica voglia mettere i bastoni tra le ruote agli investitori, specie se 'stupidi' che arrivano dall'America come me, invece di aiutarli. Io sono venuto qui per investire, non per prendere. Guardate quanti club hanno proprietà straniere: il Man Utd, il Psg, il Man City, il Liverpool, l'Inter... In molti paese sono gli stranieri che hanno fatto crescere il calcio. In Italia invece è quasi impossibile costruire un impianto di proprietà per far aumentare i ricavi di una società e offrire ai tifosi un servizio migliore. Sono sei mesi che ho a che fare con la politica per la questione stadio, ma non se ne esce: a questo punto la politica faccia qualcosa per cambiare questa situazione".

Infine sulla stagione della Fiorentina: "Non mi aspettavo di essere così vicino alla zona retrocessione. Ho detto ai giocatori che dobbiamo uscire dalle parti basse della classifica il prima possibile. Posso capire che si perda contro Inter e Juventus, ma non possiamo perdere contro club che hanno una rosa inferiore alla nostra. Non puntavo alla zona Champions League naturalmente ma speravo di meglio. Non mi piace licenziare le persone che lavorano per me, ma con Montella le cose non andavano più. Iachini ha fatto molto bene da subito, anche se abbiamo perso le ultime tre partite. Io ho fiducia che finiremo bene questa stagione, così possiamo essere pronti a puntare più in alto dalla prossima".


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