Hanno fatto tutto sotto traccia, senza che vi fossero grandi annunci e tantomeno senza conferenze stampa. Il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, e il sindaco di Firenze, Dario Nardella, si sono incontrati ieri, poche ore dopo le ‘randellate’ che il numero uno viola aveva riservato all’indirizzo del Comune sia per l’operazione Mercafir (“una buffonata, volevano solo i soldi di Rocco”), sia sul Franchi (“Io non ci metto nemmeno un euro”).
Chiaro che l’incontro sia cominciato proprio cercando un chiarimento tra le parti e con la volontà di stemperare un po’ i toni. Nardella ha illustrato a Commisso che cosa ha intenzione di fare con il Franchi e come ha intenzione di cambiare l’attuale casa della squadra viola. Chi ha assistito all’incontro descrive il presidente come “attento ascoltatore di quello che gli è stato detto” e anche come “interessato al progetto”.
Tra il dire e il fare però c’è veramente il mare, specialmente su questo terreno e specialmente con le premesse che ci sono state. Ci spieghiamo più chiaramente: parlare di convergenza sul Franchi al momento è un’illusione. Se davvero Nardella vuol trovare aiuto da parte di Commisso, deve lavorare ancora molto, fare un’opera di diplomazia importante e soprattutto fornire numeri e possibilità più ampie rispetto a quelle prospettate fino a questo momento.
I tifosi della Fiorentina sono sempre pronti ad innamorarsi dei nuovi proprietari della società. Questi arrivano, fanno promesse, grande entusiasmo, un paio di anni buoni se va bene, poi si inizia a conoscerli e l’atteggiamento dei tifosi cambia… e allora se ne vanno ed il ciclo ricomincia. Fu cosi con Pontello, Cecchi Gori, Della Valle, ora è il turno di Commisso.
Caro Nardella, la viola ha visto passare politici in regione,in comune, ma al di fuori delle passerelle allo stadio non avete combinato nulla. Allora rimanete in silenzio,pagate l’ingresso allo stadio.