Il presidente dell'Empoli, Fabrizio Corsi, in un'intervista rilasciata al Corriere Fiorentino, è tornato sui fatti di domenica scorsa e sulla partita con la Fiorentina: "In tribuna autorità c’erano molte persone mortificate, che a fine gara se ne sono andate via senza gioire più di tanto per la vittoria viola, proprio perché non capivano il motivo di alcune decisioni, compreso Joe Barone. Sono andato da Rocchi non per discuterci, ma per parlarci".

E ancora: "Gli ho fatto notare che il quarto uomo aveva comunicato all’arbitro dell’errore commesso sul primo fallo, sul quale è stato ammonito Luperto, mentre il fallo era di Cabral. E gli ho chiesto se, di fronte a un fallo invertito, non possa prevalere la giustizia sportiva. Il 50% degli arbitri, non l’ammonisce Luperto una seconda volta. Non è una questione di compensazione, ma di non indirizzare una partita su un errore. Poi, rivedendo le immagini del fallo, bisogna anche dire che Nico Gonzalez si è esibito in un carpiato degno di Dybala o Sivori”.

Poi ha aggiunto: "Cosa mi ha detto Rocchi? Che l’errore principale sul gol annullato è stato di Maresca, il quarto uomo, perché non si può chiamare il Var per una situazione così, dove nessun giocatore viola si lamenta. E poi, sulla prima ammonizione di Luperto, l’errore è stato non ascoltare il quarto uomo che aveva segnalato che il fallo era da invertire. L'episodio che mi ha infastidito di più? Non riesco ad accettare che l’arbitro abbia fischiato la fine della partita con 5 secondi di anticipo, con Bajrami in area di rigore. Queste cose mi mettono in moto un meccanismo che mi leva le forze".


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