Cosa accomuna Lionel Messi e Federico Chiesa? Apparentemente poco o niente. Il primo non ha bisogno di presentazioni. Pluri pallone d’Oro, leggenda vivente del calcio moderno, bandiera storica del Barcellona. Il secondo giovane talentuoso che con la maglia viola si è prepotentemente imposto sotto i riflettori di tutta la Serie A e non solo. Due giocatori diversi, due storie differenti, due talenti lontanamente paragonabili ad oggi. Tuttavia, dopo la doverosa premessa, in questa estate di calciomercato così anomala è possibile trovare alcune analogie tra i due giocatori di Barcellona e Fiorentina



Messi in queste ultime settimane ha palesato la sua volontà di svestire la maglia blaugrana, confidando nel fatto di potersi liberare a zero come definito nel suo contratto. La stagione del Barcellona si è conclusa in agosto, con la brutta eliminazione dalla Champions League per mano del Bayern Monaco poi campione. Dopo la figuraccia, Leo si è presentato dal presidente Bartomeu comunicandogli la sua volontà di lasciare Barcellona. Qui però nasce il problema: l’argentino aveva la possibilità di rescindere il suo contratto entro e non oltre il 10 giugno. Dunque ad agosto inoltrato questa opzione non era più percorribile. L'unico modo per liberarsi era e rimane uno solo: il pagamento della clausola da 700 milioni di euro. Cifra monstre che nessun club, soprattutto nell’era post Covid, può permettersi. Così Messi e il padre procuratore Jorge, hanno provato a combattere una guerra già persa in partenza contro Bartomeu e i legali del club catalano. Niente da fare, il cavillo (non di poco conto) dei 700 milioni ha inchiodato la pulce con le spalle al muro, obbligandolo di fatto a rimanere al Barcellona ancora per un anno. 

Chiesa Fiorentina Primavera

Storia diversa è quella di Federico Chiesa. Il talento azzurro ha fatto vedere grandi cose con la maglia della Fiorentina, e già la scorsa estate si rumoreggiava di un suo possibile passaggio alla Juventus. Commisso, appena arrivato, non ha voluto privarsi della sua gemma più preziosa, e così il figlio d’arte è rimasto un altro anno sulle sponde dell’Arno. Anche lui infatti, assistito dal padre, Enrico, ha avuto un trascorso travagliato in questa stagione particolare. Un’altalena continua tra un possibile rinnovo di contratto con ingaggio da top player, all’imminente passaggio alla tanto agognata Juventus, passando per l’Inter e finendo con il Milan. Rimane o se ne va? Questo dubbio tormenta i tifosi viola da mesi, ma Rocco Commisso è stato chiaro: per strappare Chiesa alla Fiorentina servono 80 milioni. E questa cifra, come già detto, di questi tempi è proibitiva anche per un top club. 

In un mercato in cui Icardi viene pagato intorno ai 50 milioni dal Paris Saint Germain, chiedere 80 milioni per Chiesa può essere equiparato, con le dovute differenze, alla clausola da 700 milioni di Messi. Tradotto: Chiesa e Messi non si muovono. Il muro costruito da CommissoBartomeu intorno ai loro gioielli sembra invalicabile, ed entrambi dunque risultano essere ‘ostaggi’ di due società che, giustamente, non si vogliono privare dei rispettivi talenti per una cifra non congrua al loro valore di mercato. Di svendere non se ne parla, tutti avvertiti, e così per Messi e Chiesa si prospetta una stagione, la prossima, da separati in casa. 

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