Nel corso dell’editoriale per TMW, il giornalista Michele Criscitiello si è soffermato anche sulla Fiorentina e sul calciomercato della società di Rocco Commisso.

“E’ una società che lavora con la schiena dritta contro tutto e tutti. Nonostante i tanti attacchi mediatici perché, come abbiamo capito, gente come Commisso e Barone che per fare soldi hanno fatto la guerra in America non temono certamente giornalisti da 1.200 euro al mese che provano a gettare fango su un progetto bello come quello viola. La Fiorentina quest’anno sta facendo grandi cose”.

Continua così Criscitiello: “Dopo il rinnovo di Italiano si è mossa benissimo sul mercato. Pradè e Barone stanno lavorando benissimo e Commisso deve continuare su questa strada, fregandosene delle infiltrazioni esterne. Di questo passo la Fiorentina arriverà ai livelli di Napoli e Roma. Se Firenze capirà la bontà del progetto, e sembra l’abbia capito, la Viola ha il futuro già scritto”.

In merito al passaggio in cui Crisctiello parla di "giornalisti da 1200 euro al mese", sono intervenuti con un comunicato Odg, Ast e Ussi: "Il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana, il Consiglio direttivo dell' Associazione Stampa Toscana e il Gruppo toscano giornalisti sportivi-Ussi, in relazione all’articolo pubblicato su TuttoMercatoWeb.com dal collega (nonché direttore della testata) Michele Criscitiello, condannano con fermezza alcune delle affermazioni riportate nell’editoriale, dal momento che risultano fortemente lesive per la professione.

Scrivere - riferendosi ai dirigenti della Fiorentina - che“ gente come Commisso e Barone non temono giornalisti da 1.200 euro al mese che provano a gettare fango su un progetto bello come quello viola” è un’affermazione del tutto irrispettosa e inqualificabile verso i giornalisti e in particolare verso i colleghi che vivono in una condizione di precariato.

Evidentemente, danno fastidio i giornalisti che non si uniscono ai cori di lode nei confronti dei vari proprietari e dirigenti sportivi, ma invece, come è normale e giusto che sia, fanno domande, esprimono dubbi e chiedono spiegazioni. Fanno il loro lavoro di cronisti, spesso remunerato poco e male, ma con senso di responsabilità verso i lettori e dignità verso sé stessi e l’informazione. Cose che forse sfuggono al collega direttore, come l'art. 2 della L. 69/1963 (... promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi) e art. 1 del Testo Unico dei Doveri del giornalista".


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