Li avevamo chiamati e sono arrivati: Ikone e Cabral, ovvero i due che mancavano all’appello. Se poi ci aggiungiamo anche le reti di Gonzalez, improvvisamente il ‘problema’ attacco sembra essere stato risolto dalla Fiorentina.

E che attacco! Italiano, lo aveva detto, quasi come fosse un mago, un veggente. Dategli tempo, al momento giusto esploderanno. Adesso, nel momento cruciale della stagione, la benzina di Napoli nel serbatoio di questi calciatori potrebbe diventare fondamentale per volare sulle ali dell’entusiasmo, per strappare, per esagerare. Perfino Kokorin entra, combatte, è presente, quasi importante. Segno che proprio, nell’aria, si respirano cose buone. Ora tutto luccica, c’è abbondanza.

Ma tra la giusta euforia e l’Europa lì a portata di mano, non c’è da abbassare la guardia. Il rischio è proprio questo. Il Venezia va battuto, in una giornata dove gli scontri diretti per l’Europa potrebbe far volare ancora più in alto i gigliati. Anche perché poi ci sarà la Coppa Italia, la Juventus, e le distrazioni sono dietro l’angolo. Niente è precluso a questa Fiorentina, che sembra star bene anche fisicamente, nonostante il primo caldo. A proposito di condizione, è stato lo stesso Italiano ad ammettere che è questo il fattore in cui Cabral è migliorato maggiormente. Più della tattica, più dell’ambientamento, sta meglio fisicamente. E, sinceramente, lo si vede anche ad occhio nudo.

Firenze si gode una squadra che, per diversi undicesimi, è la stessa degli ultimi due anni, dove la Serie B è stata vicina. Igor, Biraghi, Venuti, Duncan, Castrovilli, Saponara, per fare qualche nome di giocatori trasformati. Oggi si può dire, la Fiorentina, questa Fiorentina è nata un po’ per caso. Con l’addio di Gattuso dopo aver firmato il contratto e l’arrivo di un allenatore davvero intrigante. Ma ora il momento va cavalcato e i viola lo stanno facendo benissimo. Da caso a realtà, inutile negare che oggi non andare in Europa lascerebbe l’amaro in bocca. Soprattutto a Commisso, che dopo due anni di tribolazioni sta finalmente riscuotendo una soddisfazione dietro l’altra.

Presto, si dice, potrebbe tornare a Firenze. Per gustarsi, da vicino, la volata finale. Una volata che oggi, vede la Fiorentina, decisa, consapevole, senza paura. Il 10 aprile, al Maradona, si è vista la miglior viola della stagione. Davanti alla quale, la squadra fino a quel momento più in forma del campionato, si è dovuta arrendere. O inchinare. Perché è stata davvero una vittoria netta, con buona pace di Spalletti, l’eterno candidato negli ultimi dieci anni alla panchina gigliata. Prima di Italiano, anzi dell’era Italiano: presto si lavorerà proprio su questo. Il vero obiettivo della prossima estate.


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