“Di ogni squadra ti vogliam regina” è l’ultimo pezzo del ritornello dello storico inno viola cantato da Narciso Parigi. Per l’ascesa al trono forse è ancora un po’ presto, ma cominciare ad insediare la "discendenza" battendo la strada giusta, potrebbe essere una buona idea. Proprio qualche giorno fa, Rocco Commisso ha parlato delle ambizioni della Fiorentina con l’obiettivo di far tornare la compagine gigliata ad essere la “principessa” delle sette sorelle, rammentando lo storico pseudonimo che tanto andava di moda sul calare degli anni ’90. Senza scomodare troppo la fabbrica dei sogni, in questo momento la Fiorentina è una nobile decaduta del calcio italiano. E parliamo di decadimento proprio perché i palcoscenici che merita la piazza sono diversi da quelli attuali.



Passare da Cenerentola a Principessa, deve essere il primo passo; con la consapevolezza che quello successivo sarà il più complicato. Ma lo scrittore del racconto è uno di quelli bravi, uno di quelli che ci mettono passione e amore. Un artista americano a cui brillano gli occhi ogni volta che ha occasione di ammirare da vicino Piazza della Signoria o la cupola del Brunelleschi. Il vestito buono per l’aspirante principessa è già stato cucito parzialmente in inverno, quando Commisso ha messo ampiamente mano al portafoglio per rendere la sua creatura più bella. Il tempo ci dirà se il lauto investimento darà i suoi frutti; ma Rocco Commisso è un instancabile lavoratore e non vorrà certo "vivacchiare". Nel frattempo per l’estate la Fiorentina si sta già attrezzando e ormai questo, non è più una novità. I gioielli rigorosamente made in Italy che corrispondono ai nomi di Chiesa e Castrovilli che salvo clamorose sorprese, rimarrano incastonati alla corona viola. Anche se prima di diventare regina, c’è pur sempre una gavetta da fare.


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