All’arrivo di mister Italiano e all’inizio del campionato, la Fiorentina ha delle gerarchie ben precise, che solo successivamente saranno scompaginate. Tra gli undici titolari nell’esordio all’Olimpico, prende posto in porta Drągowski. Nessuna sorpresa, dato che il primo portiere nella stagione precedente era lui e che il suo rendimento non è mai stato messo in discussione. Dopo una manciata di minuti, la Viola si trova a giocare quasi tutta la partita in dieci; è stato espulso proprio l’estremo difensore polacco, dopo una sventurata uscita e un fallo su Abraham. In quel momento, va in scena colui che, inconsciamente, diventerà uno dei protagonisti stagionali.

Pietro Terracciano viene schierato dal 1° minuto anche nelle due partite successive e si fa notare per ottimi spunti. Piano piano, Drągowski si riprende il suo posto, ma poco dopo si deve fermare ancora, stavolta per infortunio contro il Napoli. Da quel momento in poi, la titolarità del campano è inevitabile. Col tempo, Firenze si accorge di non sentire l’estrema necessità di un primo portiere: in effetti, è un ruolo coperto a dovere con buone prestazioni, non sempre garantite, ma globalmente su livelli più che sufficienti.

Nel gioco di Italiano, un portiere come Terracciano è importante soprattutto nella fase di impostazione. Con la palla tra i piedi fa pochi errori, specialmente se confrontato con l’alternativa Drągowski, che fà della precisione nei rinvii uno dei suoi maggiori difetti. Il classe ‘90 dimostra anche discreta tranquillità nei movimenti e nelle uscite, oltre a dei riflessi che, se è in giornata, fanno la differenza per tutta la squadra. È evidente, tuttavia, che ci siano anche delle lacune; la più grave è probabilmente la copertura del suo palo, sempre causa di preoccupazione e luogo da cui sono entrati molti palloni in rete, basti pensare ai gol di Cuadrado e Lasagna, per citarne due. Anche sui fondamentali, occasionalmente, si perde e commette qualche errore non da poco.

I bilanci stagionali si fanno alla fine e mancano ancora 180 minuti alla linea del traguardo. A prescindere da come andranno queste ultime due partite, è giusto ricordarsi anche delle aspettative riservate a Terracciano, ritenuto sempre una valorosa figura di contorno. Un ottimo secondo portiere, insomma, che però si è ritrovato a dover fare il primo per più mesi; da lì, la linea di porta non l’ha più abbandonata. Sarebbe scorretto parlare di stagione perfetta, ma non siamo certo lontani da una buona valutazione, anzi, se la merita tutta. È stata una piacevole scoperta, anche più di una semplice toppa messa dove necessario. Solo il tempo ci dirà se la Fiorentina del futuro lo vedrà ancora titolare; rimane il fatto che Terracciano ha svolto bene il proprio lavoro e che, nel momento del bisogno, c’è sempre stato.

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