Una delle figure centrali e maggiormente attenzionate della Fiorentina, in questa stagione, è certamente Nicolas González. Il classe ‘98 è stato acquistato a giugno 2021 dallo Stoccarda, per circa 27 milioni di € (bonus compresi). Il colpo è dovuto principalmente al DS Burdisso, che ha inevitabilmente una propensione ad osservare i suoi connazionali. E le aspettative non sono certo basse, anzi, non possono esserlo quando il calciatore in questione è il più pagato della storia viola.

È ancora troppo presto per fare un bilancio completo della sua stagione, anche perché queste tre partite potrebbero benissimo essere una svolta. Ad oggi, González ha dimostrato di essere un giocatore forte e di avere ottime qualità, spargendole senza mai raggiungere livelli di continuità. Il suo primo anno calcistico a Firenze può essere riassunto con una semplice parola: altalenante. Tra i suoi alti e bassi già persistenti, tra l’altro, ci si è messo di mezzo pure il Covid-19 in inverno.

Alcuni momenti hanno fatto capire alla piazza che l’argentino vale la cifra spesa. È un ricordo ancora nitido la sua straordinaria prestazione a Bologna, con un assist e due dei tanti falli procurati (una delle sue migliori qualità sta proprio in questo) da cui sono nati gli altri due gol. Ma non solo: ha sbloccato partite difficili, come Torino, Empoli e soprattutto Napoli, e ha dimostrato che, al 100% della forma, ha delle doti palla al piede fuori dal comune, specialmente in progressione.

Tuttavia, come nella maggior parte dei casi, degli sprazzi così buoni presentano delle controindicazioni. E se i momenti topici sono impressionanti, lo sono anche quelli negativi. In alcune uscite, González ha toccato pochissimi palloni, giocando in posizione molto larga e non riuscendo a dare il suo contributo alla manovra. Dalla sconfitta allo Stadium in poi, purtroppo, è entrato in un turbinio non proprio brillante, culminato con la deludente oretta giocata a San Siro, dove non si è proprio visto. 

Il rendimento del numero 22 può essere paragonato a una Ferrari: doti indiscutibili e capacità di andare da zero a cento in pochi secondi. Adesso, però, questa macchina è chiamata a fare il pieno di benzina, accendersi, mettere la quarta e non fermarsi fino a fine campionato. Lunedì al Franchi arriva la Roma di Mourinho per quella che sarà una sfida cruciale in chiave Europa. Per tenere acceso il sogno e tentare il miracolo, la Fiorentina avrà bisogno anche (e forse soprattutto) del giocatore più costoso della sua storia, di colui che ha la grande opportunità per fare il passo decisivo, da buon giocatore altalenante a qualcosa di più.

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