Un gran bel colpo unanimemente riconosciuto quello della Fiorentina con Hamed Junior Traorè: centrocampista classe 2000, cresciuto nell’Empoli ma precoce in ogni categoria del settore giovanile azzurro. Compresa la prima squadra, a cui si è affacciato nella passata stagione in Serie B, per poi confermarsi quest’anno in A. Fiorentinanews.com ne ha chiesto conto ad Alessandro Dal Canto, tecnico dell’Arezzo oggi ma suo allenatore ai tempi dell’Empoli Primavera: era la stagione 2016/17 e Traorè giocava con ragazzi di 3 anni più grandi.

Quali sono le doti e le qualità principali di Traorè?
“Alla fine credo che il suo vero ruolo sia la mezzala, con me ha fatto quello ma anche il trequartista, quando giocavamo a rombo. Non è il classico fantasista ma è un centrocampista comunque offensivo, che ha gol nelle corde m a anche passaggi importanti, per cui pian piano è tornato nella sua posizione abituale. Ha forza fisica, struttura, non è altissimo ma ha buona tecnica, usa entrambi i piedi e anche un buon tiro”.

Chi l’ha fatto il colpo tra Fiorentina ed Empoli?
“Ma l’Empoli sicuramente ha incassato una montagna di soldi da un giocatore che aveva in casa. La Fiorentina si è accaparrata un vero talento. Sta a lui ora dimostrare che può giocare in una piazza come Firenze: avendo giocato, so che giocare ad Empoli non è come farlo al Franchi. Cambiano le pressioni, è un modo per lui di misurarsi in quel tipo di piazza. Spero che raccolga tutti i risultati che si merita”.

Conoscendo il ragazzo, ha la personalità per imporsi subito in un club come la Fiorentina?
“Junior è un sensibile, non emotivo magari, ma i sensibili possono trovare qualche difficoltà a volte. Giocare a Firenze non è per tutti, può essere anche che viva una fase di stallo iniziale ma ci può stare nel processo di maturazione della carriera. Non lo vedo come un problema”.

C’è un giocatore a cui può assomigliare tra quelli già affermati?
“Non dire Kanté, che è un ragazzo che fa 100 km a partita, Junior è diverso nel passo e nell’interpretazione del ruolo. E’ un po’ più simile a Nainggolan, se vogliamo”.

Per una società rivolta ai giovani come la Fiorentina è l’investimento ideale Traorè?
“La Fiorentina è una delle società migliori quando si tratta di questo tipo di colpi, ne ha presi tanti di giovani negli ultimi anni. Credo sia stata una scelta giusta. Oggi questi giocatori vanno presi in fretta, pensavo che più facilmente Traoré finisse all’estero, in Premier League magari, ma sono contento che sia rimasto in Italia, è un nostro patrimonio, è cresciuto qui da noi”.

Una battuta infine sui due giovani viola migrati ad Arezzo, Mosti e Pinto: a che punto sono?
Mosti purtroppo non ha trovato spazio, è arrivato infortunato, ha fatto una rieducazione lunga e quando è rientrato la squadra aveva una sua fisionomia e i concorrenti hanno fatto bene. Vedremo che soluzione prenderemo in questo mercato. Pinto invece ha avuto una crescita gigantesca, è maturato tanto, ha con buonissime prestazioni. E’ un ragazzo di grande applicazione e che credo possa fare una buona carriera”.

Con la prospettiva di giocarsi la maglia viola?
“Nell’immediato ha bisogno di fare esperienza, ha bisogno di battere ‘un po’ di musate’, se sarà bravo e si guadagnerà la Serie B l’anno prossimo, poi dovrà essere in grado di dimostrare di potersela giocare anche lì. Nell’immediato però un salto troppo più alto sarebbe controproducente”.


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