Tra chi si è disperato a giugno per gli addii di alcuni protagonisti della scorsa stagione e chi si è esaltato a luglio per gli arrivi dei sostituti, c'è una via di mezzo ed è quella tracciata da Vincenzo Italiano oggi in sala stampa: più o meno forte che sia, la rosa viola ha visto pareggiare ciò che è stato perso, non aggiungere. Che poi una qualche forma di aggiunta possa arrivare magari dal gap di qualità tra chi non c'è più e chi è arrivato è tutto da dimostrare e la parola passerà al campo ma le parole di Italiano sono chiare. La sua Fiorentina riparte con qualche scommessa da vincere ed anche con delle doti importanti nella rosa.

Rispetto all'avvio della scorsa stagione, manca la certezza del riferimento offensivo che Vlahovic ha rappresentato fino a gennaio con 17 gol, auspicando che Cabral e Jovic si dividano quel bottino. Tra i pali se ne è andato Dragowski ed è arrivato in prestito Gollini, che però una chiara titolarità (e dunque un upgrade) rispetto a Terracciano non ce l'ha almeno ad oggi. A destra c'è Dodo, che rispetto a Odriozola potrebbe rappresentare un piccolo salto di qualità almeno a livello fisico mentre in mediana il buco lasciato da Torreira è bello ampio e per Mandragora non sarà facile colmarlo. Fermo restando che, sempre ad oggi, Italiano gli preferisce Amrabat, cioè la riserva dello scorso campionato.

Non pervenuto invece ad oggi il sostituto di Castrovilli, che ne ne avrà fino a 2023 inoltrato: in quella zona e forse anche sul quarto di difesa (o magari sul quinto esterno), Italiano si aspetta qualcosa ed è anche normale. La Fiorentina è chiamata a passare dal mercato del rimpiazzo a quello dell'aggiunta.


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