Intanto Cesare Prandelli ha riassestato la Fiorentina su una difesa a 3, molto propendente a quella a 5 ma verosimilmente in futuro Caceres tornerà a fare il centrale e non l'esterno a tutta fascia: su quel lato la sua squadra patisce l'involuzione di Lirola e un Venuti che si trova meglio a fare il difensore basso, piuttosto che a spingere. E l'azione della Fiorentina di fatto ristagna quando c'è da andare sulla fascia destra. Un altro problema però è rappresentato certamente dall'attacco, perché su Vlahovic ormai si può scommettere e il serbo ha dato grossi segnali di vita per giustificare la puntata; al suo fianco c'è Ribery che comunque è un intoccabile e poi... il vuoto, almeno per ora. Ecco perché poi spesso il centravanti viola resta un po' troppo isolato.

In tal senso l'evoluzione dell'idea prandelliana potrebbe prevedere un assetto con almeno un uomo in più davanti, in una sorta di tridente, anche perché Callejon in qualche modo andrà pur recuperato: è in quella zona che serve a tutti i costi un inserimento, un giocatore con qualche gol nei piedi e in grado di dare imprevedibilità e sostegno a Vlahovic. Il nome di El Shaarawy potrebbe fare al caso della Fiorentina dato che l'italo-egiziano è in attesa di una chiamata dall'Italia anche per giocarsi le carte per Euro 2021, con costi tutto fuorché esorbitanti. Che sia il Faraone o meno, all'organico di Prandelli servirebbe davvero una risorsa di quel tipo.


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