Così il portiere della Fiorentina Bartłomiej Drągowski ha parlato a NewOnce Sport. Queste alcune parti della sua intervista.

Sui suoi talloni d'Achille: "Se iniziassi a dirli tutti non so se rimarrebbe un club al mondo mi potrebbe volere. Sono molto critico nei confronti di me stesso".

Sugli errori: "Se faccio un errore, guardo avanti per un semplice motivo: non posso tornare indietro. Gli errori devono essere insegnamenti per il futuro. Leggo molto di me sul web. Se qualcuno scrive o dice che sono un portiere senza speranza, allora farò di tutto per mostrargli che si sbagliava nella partita successiva. Se qualcuno scrive che sono un portiere debole, ho gli strumenti perfetti per mostrargli che si sbagliano".

Su Ribery: "Parla già benissimo l'italiano, perché da qualche tempo ha un fisioterapista privato che gli insegna la lingua. Lui è un super amico. Giocatore di alta classe, non si discute quando è in campo. Ha sempre un consiglio quando qualcosa non va. Quando è arrivato, non sapevo cosa aspettarmi. All'inizio non credevo nemmeno che un calciatore del genere potesse unirsi a noi. Ero convinto fosse uno scherzo.  pensa che io abbia trent'anni. Averlo in squadra ti fa concentrare ancora di più. Perché se si applica così e si preoccupa lui, vuol dire che noi dovremmo fare ancora meglio".


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