Un Edmundo modello fiume quello che ha parlato a Calciomercato.com, con tanto spazio per una saudade di ritorno ma nei confronti di Firenze. La partenza dell'ex attaccante brasiliano però è su Pedro: "Conosco benissimo Pedro che è di Rio de Janeiro come me e lo seguo sin da piccolo. Veniva da un infortunio e quindi da un periodo di sosta forzata, ma sicuramente aveva e ha le qualità per fare bene in Italia. La Fiorentina di oggi non è la Fiorentina nella quale giocavo io. Oggi è tecnicamente lontana dalla Juve o dall’Inter, ma all’epoca, con me, Batistuta e Rui Costa potevamo dire la nostra e gareggiare alla pari. Voglio dire che per uno come Pedro, giovane, che deve inserirsi in una realtà tutta da ricostruire come la Fiorentina di questa stagione, era difficilissimo fare bene sin da subito. Io sono arrivato in Italia all’età di 26 anni e mi sono trovato accanto due grandi campioni. Ero stato capocannoniere del campionato in Brasile e sicuramente avevo più esperienza e maturità di Pedro, o dello stesso Gabriel Barbosa quando arrivò all’Inter. Ho tifato tanto, tantissimo perché Pedro avesse la possibilità di affermarsi alla Fiorentina".ù

Poi la parentesi sulla nostalgia di Firenze: "Da quando sono venuto via da Firenze ho sempre avuto una “saudade” immensa: della città, dei tifosi, dello stadio pieno. Ma ho sempre dovuto convivere con il sentimento di colpa di non essere riuscito a conquistare lo scudetto. Mi sento in colpa, anche se secondo me non sono il principale responsabile dei mancati risultati, anche se so che a Firenze tutti pensano il contrario… Magari non tutti, ma una grande maggioranza; questo lo so, lo leggo, lo sento… però allo stesso tempo i fiorentini sono un popolo educato, conoscitori di calcio come pochi e forse anche per questo, ora che sono invecchiato, la nostalgia aumenta, cosi come i ricordi indelebili dei gol, delle esultanze, delle sciarpe e dei canti dei tifosi. Quando giocatori brasiliani sono stati contrattati dalla Fiorentina, come Pedro o Vitor Hugo, ho fatto tantissimo il tifo per loro, perché indipendentemente dall’essere attaccante o difensore, ho sempre desiderato che i brasiliani potessero avere la fortuna di essere amati dai fiorentini come lo sono stato io e che a loro volta potessero ricambiare vincendo un trofeo. Sono rimasto molto triste quando ho saputo che Pedro sarebbe andato via senza nemmeno giocare".


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