Vogliamo andare controcorrente: evviva la SuperLega! Speriamo che prenda effettivamente vita, speriamo che questi dodici club (che forse diventeranno quindici per trasformarsi in venti) prendano il largo. Ovvero che queste squadre si levino dalle scatole e vadano a farsi il loro bel torneone miliardario, sul modello (dicono loro) dell'NBA.

A patto che, nel frattempo, tutte le varie Federazioni, le Leghe, Uefa ecc... mantengano fede alla linea dura: fuori queste squadre dai campionati nazionali, dalle competizioni europee e i loro calciatori diventino non possano essere convocati per gli impegni delle varie Nazionali. Ma su questo punto ci torneremo più avanti.

Andiamo per ordine. Sono anni che questo spettro della SuperLega aleggia sul calcio europeo. E' giunta l'ora che questo progetto veda la luce, almeno finalmente assisteremo a campionati nazionali che abbiano un minimo di senso e un minimo di incertezza (il bello dello sport del resto è proprio questo). Dal 2001 a questa parte, ovvero dall'ultima vittoria della Roma in poi, abbiamo visto solamente tre squadre arrivare a vincere lo Scudetto (Juventus, Inter e Milan). I bianconeri ne hanno vinti nove di fila di titoli, una serie a cui mai avevamo assistito in passato. Questo in virtù del fatto che si sono create sperequazioni economiche tali per le quali, ogni possibilità di vittoria sono precluse alla stragrande maggioranza delle squadre che giocano in Serie A. Stessa situazione in Francia, in Spagna e in Germania, resiste solo l'Inghilterra che ha sei o sette club che più o meno si equivalgono.

Ecco, la Fiorentina deve tifare con tutte le proprie forze per questa soluzione, per pensare di poter avere un ruolo più importante in Italia e per smettere di essere una semplice comprimaria. Questo ovviamente al netto dei fallimenti tecnici fatti nel corso delle ultime stagioni. Non ci saranno superstar internazionali con la maglia viola addosso? Poco male, l'importante è che si possano allestire formazioni ugualmente competitive attraverso la forza delle idee e la cura che deve diventare maniacale per i settori giovanili. E l'importante è che si possa accendere la speranza che, azzeccando le componenti, sia possibile poter tornare a lottare per lo Scudetto (già vinto due volte in passato) e che la finale di Champions League non possa essere una chimera ma possa tramutarsi in realtà come accaduto il 30 maggio 1957.

Attenzione però. E qui torniamo al discorso al quale avevamo accennato in apertura. Se tutto questo non si concretizzasse, si potrebbe andare incontro ad un qualcosa di ben peggiore rispetto alla SuperLega, ovvero alla SuperChampions che la Uefa stava programmando (proprio con queste squadre) a partire dal 2024. Una coppa per niente meritocratica, che amplierebbe, se possibile, ancora di più le differenze tra noi e loro. Se divisione in tronconi deve essere, che lo sia alla luce del sole e non in maniera subdola. Ma si lasci anche agli altri la possibilità di esistere e di avere una qualche dignità e un ruolo diverso rispetto a fare i semplici sparring partner.


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