In campo Rui Costa non giocava, bensì danzava con il pallone e non a caso i tifosi viola gli dedicarono il famoso coro che fa "Rui, baila la portuguesa…" Una danza leggera e fine, ma con la consapevolezza che quel pallone non glielo avrebbero mai portato via. Compie oggi 42 anni uno degli ultimi veri vincenti della nostra Fiorentina, che nel 2001 si caricò la squadra viola sulle spalle dopo il doloroso addio di Batistuta e la portò alla conquista della Coppa Italia, purtroppo l'ultimo trofeo sollevato.

Ma i ricordi di Rui Costa con la maglia viola sono tanti, troppi per essere scritti o riassunti in un solo articolo. Il portoghese fu croce e delizia della gestione Cecchi Gori che lo portò a Firenze strappandolo al Barcellona quando ancora non era "O' Maestro". A Firenze fece il salto di qualità e si consacrò il campione che oggi tutti ricordiamo. La crisi finanziaria della società viola, dopo 276 presenze e 50 gol con il giglio sul petto, lo costrinsero a lasciare tra le polemiche il capoluogo toscano per trasferirsi al Milan. Oggi attuale dirigente del Benfica, ma con un pezzo di cuore sempre viola. Tanti auguri Manuel!


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