In vista della sfida di domani tra Fiorentina ed Udinese questo pomeriggio l'ex doppio ex della sfida Felipe Dal Bello è intervenuto a Radio Bruno per commentare la situazione attuale delle due squadre. Queste le sue parole: "Udine è la città dove vivo e vivrò, la città dove mi sono affermato come calciatore. Firenze mi ha accolto bene insieme alla mia famiglia, un’opportunità splendida. Domani sarà una partita dura per l’Udinese, ok che i bianconeri vengono dalla vittoria col Parma ma nelle partite precedenti non è che abbiano dimostrato un gran che. Dall'altra parte c'è la Fiorentina deve rialzarsi, con una rosa importante come quella di quest'anno deve dimostrare il suo reale valore. Finire la carriera a Udine? Non ho mai nascondo la mia volontà di finire la carriera all'Udinese, però la società ha fatto altre valutazioni e adesso sto attendendo la giusta proposta. I difensori viola? Conosco molto bene Igor, mi ha dato una grossa mano quando è arrivato: è arrivato dal campionato austriaco ma ha potenzialità davvero enormi. Avessi avuto io la sua testa alla sua età. E’ un ragazzo molto serio, un giocatore attento a tutto. Martinez Quarta non l’ho mai visto, ma è un reparto di grande valore ed esperienza, la Fiorentina è messa bene. Iachini l’ho avuto anche a Siena oltre che a Udine, lui chiede sempre il massimo a tutti i suoi giocatori. Un tecnico che ha fatto tutta la gavetta come lui merita di trovare una squadra forte come quella che ha adesso. Credo che la Fiorentina abbia tutte le carte in regola per lottare per obiettivi importanti: dopo qualche risultato utile sarà più facile essere trascinati dall’entusiasmo. Ribery e Callejon possono dare tantissimo. Il primo ha fatto vedere che è un campione, il secondo non lo prendono mai. Mettendoli insieme ai giovani di qualità possono dare tanto. Contro il francese giocammo in Champions League, me lo ricordo molto bene: ero entrato da poco nella gara d’andata, l’impressione che il gol di Klose fosse in fuorigioco l’avevamo avuta tutti. Ci siamo sentiti derubati, si è vista tutta la forza delle squadre abituate a giocare stabilmente quei tornei. Allenatori? Tra gli allenatori che ho avuto Il primo Spalletti a Udine, forse vista anche la mia giovane età, mi ha insegnato tanto sia tatticamente che tecnicamente. E poi Delneri, soprattutto per la fase difensiva, ho giocato con tanti allenatori e la sua visione era completamente diversa da quelle degli altri".


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