Si è spesso parlato di “partita che vale una stagione”, anche in più occasioni, ed è normale che più si avvicina la fine del campionato, più i punti cominciano ad essere importanti. Ecco, forse stavolta è davvero la partita dell’anno, quella da cui passa un sogno, che può ravvivarsi oppure crollare quasi definitivamente. Fiorentina-Roma, in programma lunedì alle 20:45, sarà un posticipo esplosivo.

Quest’anno, a Firenze, è tornato lecito il termine “sognare”: le fantasie sono state tante e di diverso tipo. La classifica è cambiata in brevissimo tempo, dal nono/decimo posto delle prime giornate, che già era un netto miglioramento rispetto agli anni precedenti, alla quinta posizione mantenuta per tutto dicembre. Poi una ripida discesa a inizio 2022, la ripresa delle posizioni europee e una continua alternanza nei tre posti tra il quinto e il settimo.

L’arrivo a metà aprile, per la Fiorentina, è straordinario e la graduatoria non può che far sognare. Poi conosciamo tutti com’è andata: l’ultima vittoria è rimasta lì, contro il Venezia, perché adesso siamo a quattro sconfitte consecutive. Non è un sogno definitivamente sfumato, semplicemente un’occasione mancata. Guadagnare ulteriori punti in questo periodo sarebbe stato un grande segnale di maturità, caratteristica che non appartiene ancora a questa squadra. Dispiace ritrovarsi in una condizione mentale che di certo non aiuta.

È finita? No, non ancora. Anche perché, dipende cosa si intende per finita. Molte volte ciò che conta è il viaggio e non la meta. E durante questo percorso, Firenze è tornata a divertirsi, a gustarsi il calcio della propria squadra e a godere della fame di vittorie come poche volte negli ultimi anni. La Fiorentina è tornata ad essere un gruppo, nel vero senso della parola, con dei ragazzi tutti uniti verso un unico obiettivo. Già, un sogno che sappiamo essersi trasformato in obiettivo.

Chissà se ce la farà, questa Fiorentina che non vuole smettere di crederci. E non è certo una striscia negativa a decretare la fine. La partita contro la Roma è un appuntamento da non perdere, una sfida di prestigio, ma anche l’ultimo treno per l’Europa. Stavolta per davvero, perché diventerebbe complicatissimo recuperare, anche moralmente. La storia, comunque, ci insegna che bisogna crederci sempre; l’unica che può mettere la parola “fine” ai sogni è proprio l’aritmetica. Che non è ancora un problema viola.

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